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sigmatibet

i Sigmatibet sono uno storico progetto di musica elettronica nato nel 1991.

Formato da Paolo Gozzetti e Michele Castellani (a cui si è piu' recentemente aggiunto il dj e cantante Marco Tacconi aka John Belpaese), il gruppo proviene dalla scena punk milanese degli anni ottanta, e ha contribuito massicciamente alla nascita e al consolidamento della scena techno e rave italiana degli anni novanta.

Aspetto fondamentale della band è il Live Act, che parallelamente alle produzioni discografiche è da sempre caratterizzato da performance live con visual acts, che ne hanno segnato da sempre la particolarità, soprattutto quando questo tipo di evento non era ancora diffuso in Italia. Il percorso artistico dei Sigmatibet spazia dalla club techno e trance degli inizi (Evolution Records, Irma) ad una fase elettronica che va dal breakbeat alla deep house (Emi Music). Ultimamente il gruppo è tornato su un territorio piu' essenziale e sintetico e collabora con l'etichetta techno Machine Jockey con la quale farà uscire le prossime release.

sigmatibet

Discografia

- Mantis religiosa / Motor – Evolution Records – 1991
- Bassliner – Irma – 1991
- Qui es el genio – Irma – 1993
- Relaxed – Emi Music – 1996
- Sigmatibet/Subsonica/Bluvertigo/Madaski/Royalize Live in Tunnel - autoprod -1998 autoproduzione
- Saturation – Shake ediz. – 1998
- Chills – Emi Music – 2000
- Different World – Emi Music – 2004
- Issue#1 – Machine Jockey – 2009


Intervista 2007

CIAO, HO SAPUTO CHE STATE LAVORANDO AD UN NUOVO ALBUM; HAI QUALCHE ANTICIPAZIONE DA DARCI?
Si, penso che sarà pronto per l’estate. La filosofia del disco nuovo rispetto a tutto il lavoro che è stato fatto finora è completamente ribaltata. Tutti i lavori precedenti erano frutto di mesi di elaborazione su progetti ben definiti. I brani venivano ideati, studiati, ripensati, arrangiati anche in diverse fasi; erano frutto del lavoro che veniva fuori dalla situazione live. Con questo disco invece abbiamo deciso di partire da un immaginario molto chiaro e di sviluppare il lavoro artistico seguendo l’impulso dell’immediatezza. Nulla è stato studiato prima perché vogliamo catturare la semplicità e l’immediatezza dell’idea che viene al momento e svilupparla, per chiuderla subito dopo. Non abbiamo brani, abbiamo idee che intendiamo aprire, sviluppare e definire. Lo stile sarà ruvido, semplice e ignorante.

USERETE ABLETON LIVE 6 IN QUALCHE FASE DEL LAVORO?
In tutte le fasi. Sarà un tool di ispirazione e di produzione.

DA QUANTO TEMPO UTILIZZI ABLETON LIVE E COME LO HAI SCOPERTO?
Utilizzo Live da un paio di anni, ma ho cominciato a lavorarci sul serio da pochi mesi, e lo trovo molto creativo

LO USI SOLO IN STUDIO O ANCHE LIVE?

Prima lo utilizzavo per lo piu’ come unità di time-stretching via rewire in studio. Ora lo utilizzo anche nel contesto live e come ho già detto in studio, come integrazione della fase compositiva e di mix

IN QUALE FASE DEL TUO LAVORO USI PRINCIPALMENTE LIVE (SCRITTURA, ARRANGIAMENTO, PRODUZIONE, LIVE, X APPUNTARTI LE IDEE)

Principalmente, quando sono in studio, mi piace giocare un po’ con suoni, loop, effetti, finchè qualcosa “succede”. A quel punto comincia a prendere forma un equilibrio che piano piano si trasforma in un pezzo.
Nel contesto live invece è stato lo strumento di migrazione per tutto il nostro repertorio passato, e il mezzo per “spingere” ulteriormente le nostre esibizioni, già molto muscolari.


HAI PARLATO DI “MIGRAZIONE” DEL VOSTRO LIVE. COSA INTENDI?
Prima utilizzavamo Cubase , ma per ragioni pratiche, logistiche ed artistiche abbiamo deciso di passare a Live. Quindi abbiamo registrato su Live in modalità arrange tutto il repertorio e poi lo abbiamo tagliato, editato e ripiazzato in modalità Session. In questo modo ora abbiamo la possibilità di controllare totalmente ogni singolo momento dell’esecuzione di ogni singolo pezzo, senza essere vincolati alla timeline.

COSA TI PIACE PARTICOLARMENTE DI LIVE?
Sicuramente l’immediatezza del programma insieme con la potenza degli algoritmi di time-stretching; per il live la modalità session e l’interscambiabilità con la modalità arrange, oltre la possibilità di caricare indifferentemente plug-ins AudioUnit e VST.
Poi la possibilità di poter salvare l’intero progetto (assieme ai file audio) in un unico file e la totale programmabilità delle superfici di controllo.

HA CAMBIATO IL TUO MODO DI LAVORARE? SE SI, COME?

In studio è tornata un po’ quella voglia di sperimentare e di giocare,; dal vivo l’approccio è molto più “live”, dove un pezzo può durare 5 minuti come 20.

HAI QUALCHE TRUCCO DA REGALARCI?
Consiglio vivamente di spendere del tempo con le superfici di controllo e i vari remote, ne vale assolutamente la pena.

QUALE ALTRO SOFTWARE O HARDWARE USI CON LIVE?

Il mio setup di studio consta di : Cubase, Live 6 e Reason interfacciati a schede Motu (2408-24 I/O), plug ins e VSTi usati molto, ma limitati ai “pochi ma buoni”: SSL Duende prima di tutto e NI.

GRAZIE PER IL TUO TEMPO. PER CONCLUDERE, HAI UN ULTIMO COMMENTO DA FARE SU ABLETON LIVE 6?

Sogno un Live video, dove accanto alle clip audio sono affiancate delle clip video con le stesse caratteristiche stretch delle clip audio, con tanto di plug ins.
Nei live sarebbe il massimo perché ci sarebbe il video in sync con la musica, salvato con la song, e basterebbe un laptop per fare uno show completo!

siti consigliati:

WWW.MYSPACE.COM/SIGMATIBET