CIAO RAGAZZI, IL 2006 E’ STATO UN ANNO IMPORTANTE PER VOI. VI VA DI RACCONTARCI PERCHE’?
Si, è stato un anno fortunato perché abbiamo partecipato per gioco al contest internazionale “DIESEL U-MUSIC” che poi abbiamo vinto a livello nazionale per la sezione musica elettronica: questo ci ha dato una visibilità tale da ottenere un contratto discografico quindi sì, decisamente un buon anno.

PARLATECI UN PO’ DEL DIESEL CONTEST Ne abbiamo sentito parlare casualmente per radio, avevamo alcuni demo appena conclusi e ci siamo detti: “ma si, tanto non abbiamo niente da perdere, proviamoci”. Non immaginavamo certo che avremmo suonato alla finale di Londra... è stata un’esperienza divertente e importante perchè grazie all’ottima esposizione siamo stati contattati da un’etichetta discografica con la quale abbiamo ottenuto il primo vero contratto che prevede, a breve, l’uscita del nostro album di debutto

QUALCHE ANTICIPAZIONE SUL DISCO?
Nell’album saranno presenti 13 brani che abbiamo realizzato nell’arco di un anno con non poche difficoltà visto che entrambi lavoriamo e la musica è possibile solo nei ritagli di tempo. Vivendo poi a circa 50 km di distanza l’uno dall’altro, le cose si complicano quindi, nei ritagli di tempo ognuno di noi lavora con il proprio portatile a delle idee per poi incontrarci nei weekend per decidere quale progetto completare insieme.
Buona parte di questo album è stata concepita in treno (a causa della vita da pendolare che facciamo ogni giorno) quindi, non aspettatevi niente di tranquillo o rilassante anzi, preparate le scarpe da ginnastica e i guantoni da boxe perché picchia duro, noi vi abbiamo avvertiti. Un termine per definirlo? ….Adrenalinico!

AVETE UTILIZZATO ABLETON LIVE 6 IN QUALCHE FASE DELLA REALIZZAZIONE DEL DISCO?
Si, abbiamo utilizzato Ableton Live per creare loop vocali ed effetti delay complessi sulle voci di molti dei nostri brani, tra cui, “We Don’t Care”, “Taste The Freedom” e “Higher”; l’alternativa a Live sarebbe stata perdere troppo tempo con altri software.

DA QUANTO TEMPO UTILIZZATE ABLETON LIVE 6 E COME LO AVETE SCOPERTO?
Utilizziamo Live da circa 1 anno, lo abbiamo scoperto leggendo riviste di musica elettronica.

UTILIZZATE LIVE SOLO IN STUDIO O ANCHE DAL VIVO?
Principalmente lo utilizziamo per appuntare le idee, provare sequenze di synth, bassi e ritmiche nuove: i filtri in bundle con Live sono spettacolari. "Suoniamo" Ableton Live 6 in molte situazioni perché è pratico e intuitivo: in studio, per preparare sessioni mixate e per iniziare nuove produzioni, mentre per le nostre performance live…beh…lo dice il nome stesso!

COSA VI PIACE PARTICOLARMENTE DI LIVE E COME HA CAMBIATO IL VOSTRO MODO DI LAVORARE?
La semplicità d’uso di Live è una delle caratteristiche che preferiamo.
Nei Live è imbattibile, ci permette di esprimere al massimo la nostra creatività con un
setup hardware minimo (basta un laptop)

QUALE ALTRO SOFTWARE E HARDWARE USATE CON LIVE?
La sua compatibilità con i protocolli di comunicazione tra applicazioni audio ci permette di utilizzare tutti gli strumenti virtuali, sia AU che VST, di cui abbiamo bisogno; basta collegare una master keyboard al computer ed il gioco è fatto. Tra i nostri virtual instruments preferiti ci sono un emulatore del mitico TB303 ed il Korg legacy.

PER CONCLUDERE, COSA VORRESTE IN ABLETON LIVE 7?
Crediamo abbia già tutto quello che serve ed anche di più visto che ancora lo utilizziamo solo al 50% delle sue potenzialità…
Si sentiva la mancanza di un prodotto così flessibile ed intuitivo …

Paolo e Claudio, due amici con la passione della musica elettronica, dei ritmi break, dei suoni taglienti ed affascinati da tutto quello che è tecnologia applicata al mondo della musica.

Paolo, nato a Genova, studia pianoforte e Fisica all'Università.

Claudio, nato a Capo d'Orlando, studia pianoforte ma abbandona presto per dar sfogo, nel ripostiglio di casa sua improvvisato a studio di registrazione, alla sua passione più grande: la musica elettronica.

Entrambi DJ, nel 1999 si ritrovano colleghi negli studi di Radio 101 a Milano, dove lavorano come tecnici di messa in onda. Col tempo il rapporto tra i due diventa sempre più profondo tanto da decidere, nell'estate 2004, di passare assieme le vacanze in Sicilia. Qui si ritrovano, per caso, a giocare con un laptop, un sequencer, e qualche VST instrument: nasce Fear, il pezzo che segna l'inizio della loro collaborazione e del progetto The Smoke Keepers.

Lo studio degli Smoke Keepers è un mondo virtuale costituito da un laptop, due cuffie, un sequencer ed un mare di VST instruments ed Ableton Live . I due Smokers materialmente non possiedono nessuno strumento ma solo il loro "studio" virtuale... un pò come possedere del "fumo", da qui il nome Smoke Keepers.
La musica è la colonna portante della vita dei due Keepers che, sin da piccoli, iniziano ad ascoltare i gruppi più disparati.

I Public Enemy rudi e diretti, Jean Michelle Jarre all'avanguardia nella ricerca dei suoni e delle loro composizioni, i Pink Floyd con le loro atmosfere psichedeliche ed avveniristiche; fino ad arrivare ai gruppi più recenti che influenzano più di ogni altro le produzioni dei due Smokers: i Chemical Brothers ed i Prodigy. I Chemical Brothers lasciano il segno con i loro giri ipnotici ma mai monotoni e scontati, con gli effetti usati ad arte in momenti inconsueti, e con i ritmi trascinanti. I Prodigy invece, attirano l'interesse del duo per i suoni taglienti e la ritmica devastante, "fat & dirty". Altri sono i gruppi che influenzano gli Smoke Keepers: Propellerheads, Frontline Assembly, Crystal Method e Fatboy Slim, solo per citarne alcuni.

L'ispirazione per i pezzi nasce nei modi più disparati: un suono particolarmente stimolante, una particolare sequenza di un film d'azione oppure...lo stare nel traffico cittadino per ore sono fonte d'ispirazione per i due Smoke Keepers.
L'idea che li guida nella stesura dei brani è però sempre la stessa: comunicare energia e divertimento attraverso uno stile musicale non convenzionale ma che, sin dal primo ascolto, rapisce e trascina.

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